di Ettore Mautone (Il Mattino)
Altre 126 assenze, sempre alla Stazione marittima, sono state riscontrate nell’ambito del contingente delle forze dell’ordine: in questo caso i convocati erano 264 a fronte di 138 presenti (52,27 per cento) per cui la percentuale di assenti è stata un po’ più alta, attestandosi al 47,73 per cento. Le assenze, in questo gruppo, sono state interamente concentrate nell’ambito del personale appartenente al corpo della polizia municipale.
Massiccia, invece, l’adesione degli over 80, immunizzati tutti con Pfizer al Covid Vaccine Center della Mostra d’Oltremare: per le seconde dosi, su 135 convocati, si sono presentati in 131 (97,04 per cento) contando dunque solo 4 assenze. I fragili convocati per la somministrazione della prima dose erano, invece, 823 di cui 743 presenti (90,28%) e 80 assenti (poco meno del 10 per cento).
Tra rinunce, assenze e defezioni sono in molti a chiedersi come funziona il meccanismo delle “riserve” invocato peraltro dal commissario nazionale Paolo Figliuolo per evitare sprechi.
Figliuolo ha firmato, una decina di giorni fa, un’ordinanza con cui dispone che «in sede di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini, le dosi eventualmente residue a fine giornata, qualora non conservabili, siano eccezionalmente somministrate.
Questo per ottimizzarne l’impiego evitando sprechi, in favore di soggetti comunque disponibili al momento, secondo l’ordine di priorità individuato dal Piano».
Ma come funziona il piano? Come è possibile mettersi in lista per i vaccini avanzati? In realtà di vaccini, sia AstraZeneca, sia Pfizer, grazie alle modalità organizzative adottate dalla Asl Napoli 1, non ne avanzano quasi mai. Per AstraZeneca, che si conserva a 2-8 gradi in un normale frigorifero, non c’è bisogno dello scongelamento e dunque si utilizzano solo le dosi che servono.
Per Pfizer, invece, all’inizio della seduta di vaccinazione, si producono più dosi e, a mano a mano che la fila si riduce, si scongela solo quello che serve fino alle ultime due ore quando sono letteralmente contate le persone in fila.
Nonostante ciò, considerando che da ogni fiala si estraggono 6 dosi, può sempre capitare uno sfrido utilizzato all’inizio tra il personale sanitario presente e comunque facente parte del target da vaccinare in quella fase del Piano o chiamando appunto le riserve direttamente dalla piattaforma.
Un’altra questione si pone relativamente alle rinunce e alle assenze: le prime riguardano chi, dopo la convocazione, si presenta, fa la fila e poi, al momento di vaccinarsi, fa dietrofront o perché cambia idea o perché vorrebbe un vaccino diverso rispetto a quello a cui è candidato.
Nessun recupero è previsto in questi casi. La vaccinazione non può più essere prenotata, almeno in questa fase.
Diverso invece il discorso per chi è assente. L’assenza, soprattutto se giustificata (malattia, impedimento o altro), va riscontrata presso il proprio datore di lavoro, a cui spetta una nuova preadesione.
Il nominativo, tramite l’istituto scolastico o corpo a cui si appartiene, viene in questi casi ripescato con un nuovo inserimento e un nuovo iter cronologico. La seconda assenza viene considerata alla stregua di una rinuncia.
La riserva è dunque niente di più che una persona già prenotata e presente in piattaforma, inserita nella stessa categoria di priorità e che viene chiamata alla successiva seduta in ordine di adesione o per chiamata diretta all’inizio di una seduta vaccinale con numeri dispari.
Nel caso di dosi residue avanzate (capita molto raramente ed al massimo per alcune dosi) sono chiamate in ordine di adesione con telefonate dirette.
fonte: Il Mattino
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