Astronauta della storica missione Apollo 11, restò da solo ad orbitare intorno al nostro satellite mentre i colleghi Armstrong e Aldrin scendevano sul suolo lunare
ROMA – Se n’è andato a 90 anni Michael Collins. Un figlio di Roma che ha fatto la storia, protagonista della Missione Apollo 11 che portò allo sbarco sulla Luna. C’è una targa, in via Tevere 16, che recita così: “In questa casa nacque il 31 ottobre 1930 Michael Collins, intrepido astronauta della Missione Apollo 11, primo uomo sulla Luna. Roma fiera di questo suo figlio posa a ricordo perenne”. Come se non bastasse c’è un filmato dell’Istituto Luce, datato 22 ottobre 1969, che mostra Collins in visita alla sua casa natale in via Tevere. La ragione che spiega la nascita di un americano a Roma è più semplice di ciò che si possa pensare: il padre era di stanza nella Capitale presso l’ambasciata statunitense come generale maggiore dell’Esercito. Un incarico temporaneo, perché infatti dopo un breve periodo tornò in America con tutta la famiglia.
Collins fu il pilota del modulo di Comando, la navicella da cui si distaccò il modulo che portò gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin a mettere piede per la prima volta, il 21 luglio del 1969, sul suolo della Luna. Collins restò, da solo, in orbita intorno alla Luna e fu artefice del delicato ricongiungimento con il modulo lunare, guidando l’Apollo 11 fino al ritorno sulla Terra.
“Ricordo che qualora Armstrong e Aldrin avessero avuto qualche problema durante la procedura di rientro verso la navicella- ha raccontato l’astrofisico Gianluca Masi- era compito di Collins attivarsi manualmente per recuperare i suoi due colleghi. Immaginate il ruolo di incredibile responsabilità che aveva sulle spalle. È chiaro che poi quando si fa festa si cita maggiormente chi è stato fisicamente sulla Luna, ma la missione non poteva prescindere dalla coesistenza dei 3 astronauti, questo era parte del format con cui sono state costruite logisticamente, scientificamente e tecnicamente tutte le missioni Apollo. Quindi seppur mai sceso sulla Luna direi che l’onore del risultato va spartito equamente fra tutti e tre“.
Sicuramente Collins può vantare due primati invidiabili: è stato uno dei pochi astronauti a vedere con i propri occhi il lato oscuro della Luna ed è stato l’uomo che ha raggiunto il punto più lontano dal pianeta Terra, circa 400 mila chilometri. In occasione delle celebrazioni per i 50 anni dello sbarco sulla Luna, nel 2019, a Roma fu votata una delibera per il conferimento a Collins della cittadinanza onoraria.
IL RICORDO DI ALDRIN
Commoventi le parole del collega Buzz Aldrin, affidate a Twitter: “Caro Mike, ovunque tu sia o sarai, avrai sempre il fuoco per portarci abilmente a nuove altezze e verso il futuro. Ci mancherai. Che tu possa riposare in pace”.
Dear Mike,
Wherever you have been or will be, you will always have the Fire to Carry us deftly to new heights and to the future. We will miss you. May you Rest In Peace. #Apollo11 pic.twitter.com/q4sJjFdvf8— Dr. Buzz Aldrin (@TheRealBuzz) April 28, 2021
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