Vittima della fierissima persecuzione che l’odio implacabile del nemico infernale scatenò contro la Chiesa di Spagna nel secolo nono, fu S. Eulogio, che onorò la Chiesa e la Penisola Iberica nei tempi nefasti della dominazione mussulmana.
Questo glorioso martire di Cristo ebbe i natali agli albori del secolo nono, in una delle più ragguardevoli famiglie di Cordova. Passò i suoi primi anni alla scuola di pii ecclesiastici, chiamati di S. Zoilo, dove, alle scienze profane é divine, unì singolare pietà e venerazione per la Sacra Scrittura. Fatto adulto, passò alla scuola del santo abate Sperandio, dalla quale uscì
come un uomo nuovo, rivestito dell’armatura di Dio, della corazza della giustizia, pronto per la propagazione del Vangelo, fonte di pace e di verità. Ordinato sacerdote, fu messo a presiedere alla scuola ecclesiastica di Cordova, assai rinomata a quei tempi. Nel digiuno, nella preghiera e nelle veglie,santificava il suo studio e con l’umiltà, con la carità e con la pazienza, caratteristica dei veri seguaci di Cristo, seppe cattivarsi la benevolenza, la cooperazione e la corrispondenza di quanti lo circondavano.
Intanto nella Spagna, dopo il regno dei Goti, vi si erano stanziati i Saraceni o Mussulmani. Questi barbari feroci, nonostante i loro sforzi, non avevano potuto spegnere nei loro sudditi il Cristianesimo, e, ai Cristiani rimasti, avevano accordato tolleranza dietro il compenso di un annuo tributo. Ma nell’anno 850, sotto Abderamo, si scatenò una fiera persecuzione contro i Cristiani. Molti furono incarcerati, compresi il Vescovo di Cordova e il nostro Santo. Questi, nel tetro carcere, leggeva continuamente la Sacra Scrittura ai suoi compagni di sofferenza, affinché armati dello scudo della fede e della spada della parola di Dio, potessero resistere ai dardi delle diaboliche tentazioni e soggiogare il nemico della loro eterna salute. Compose in quel tempo la sua celebre Esortazione al martirio.
S. Eulogio agognava il martirio, ma il. Signore, che per mezzo suo voleva ancora salvare molti, permise che per allora fosse liberato. Il Santo moltiplicò il suo zelo per istruire i fedeli con la dottrina e con l’esempio, per fortificare i deboli nella dura prova a cui li sottoponeva il Signore. Grande fu il numero di cristiani che da lui sostenuti subirono il martirio.
Intanto la fama del suo zelo ed il sue vasto sapere lo avevano fatto eleggere alla sede arcivescovile di Toledo, rimasta vacante nell’anno 858: ma la profonda umiltà del Santo non gli permise di accettare.
A motivo delle conversioni che andava operando, Eulogio fu tratto di nuovo in arresto: ma anche davanti ai giudici l’uomo di Dio, eroicamente, esaltò la divinità di Gesù Cristo: allora fu condannato a morte. Eulogio ringraziò Dio, e dopo aver fatta ardente preghiera, offrì il capo al carnefice e se ne volò al premio l’Il marzo 859.
PRATICA. Sull’esempio di quest’anima così generosa, impariamo anche ‘noi a sopportare, cristianamente rassegnati, gli incomodi e i disagi della vita presente.
PREGHIERA. Dio, che tanta fortezza e sapienza infondesti nel tuo servo Eulogio, fa’, ti preghiamo, che anche noi siamo rivestiti della corazza delle virtù ed illuminati nelle tue sante verità.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Córdova nell’Andalusia in Spagna, sant’Eulogio, sacerdote e martire, decapitato con la spada per avere proclamato apertamente la fede in Cristo.
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