Dal Martirologio
A Roma, santi martiri Felice e Filippo nel cimitero di Priscilla, Vitale, Marziale e Alessandro in quello dei Giordani, Silano in quello di Massimo, e Gennaro in quello di Pretestato: della loro congiunta memoria si rallegra la Chiesa di Roma, in un solo giorno glorificata da tanti trionfi, perché da tanta messe di esempi trae il sostegno di un’abbondante intercessione.
Autore: Salvatore Stano
Felicita e i suoi presunti 7 figli, santi, martiri di Roma, sue reliquie unitamente a quelle del figlio Silano, traslate da S. Leone III, sono nell’altare della cripta rinascimentale di S. Susanna. Felicita e Silano furono sepolti nel cimitero di Massimo (via Simeto, 2). S. Bonifacio I (418-422) dedicò in questo cimitero una basilica sopraterra a Felicita ed un’altra sottostante a Silano. Il corpo di Silano venne sottratto dai Novaziani, probabilmente al tempo di Innocenzo I (410-417). Ritrovato, fu ricomposto nella primitiva sepoltura. Gli altri “figli” di Felicita furono sepolti in località differenti. Gennaro venne inumato nel Cimitero di Pretestato, in una cripta quadrata scoperta dal De Rossi verso la metà del secolo scorso; Felice e Filippo furono sepolti nel cimitero di Priscilla, sotto l’altare principale della basilica di S. Silvestro; Alessandro, Vitale e Marziale nel cimitero dei Giordani, dove papa Simmaco migliorò il posto in loro onore. I resti di Gennaro, Felice, Filippo e Silano sono anche a S. Marcello al Corso, sotto l’altare di S. Paolo. L’Inventario (1870) vuole le reliquie di Felice e Vitale a S. Nicola dei Lorenesi. Il Piazza (1703) indica metà del corpo di Felicita a S. Marcello e metà a S. Susanna; le reliquie di tutti loro sono anche a S. Cecilia e a Ss. Pietro e Marcellino.
M.R.: 23 novembre – A Roma santa Felicita Martire, madre di sette figli Martiri, la quale, dopo di loro, per ordine dell’Imperatore Marco Antonino, fu per Cristo decapitata.
10 luglio – A Roma la passione dei santi sette fratelli Martiri, figli di santa Felicita Martire, cioè Gennaro, Felice, Filippo, Silano, Alessandro, Vitale e Marziale, al tempo dell’Imperatore Antonino, mentre era Prefetto della città Publio. Tra essi Gennaro, dopo essere stato percosso con verghe e straziato nel carcere, fu ucciso con flagelli piombati; Felice e Filippo furono ammazzati con bastoni; Silvano fu gettato in un precipizio; Alessandro, Vitale e Marziale furono puniti con sentenza capitale.
[ Tratto dall’opera «Reliquie Insigni e “Corpi Santi” a Roma» di Giovanni Sicari ]
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